Phreak.
Si potrebbe definire tecno-noir Phreak di Denise Danks (Marsilio, 13,50, in libreria da domani). E’ la storia di una giornalista informatica alle prese con un traffico di cellulari clonati nell’East End di Londra. Una sua fonte, un hacker, viene trovato morto. Lei finisce tra gli indagati. Dietro il traffico di tecnologie c’è molto di più: una guerra tra bande che si combattono sia fuori che dentro la Rete. D. Olivero, Repubblica
È un intrigante romanzo poliziesco, di quelli veri che vi tengono saldamente legati al procedere della narrazione e vi impediscono di posare il libro prima di averne ultimata la lettura, questo Phreak di Denise Danks, appena pubblicato nella nuovissima collana ‘Black’ della casa editrice Marsilio nella traduzione di Anna Mioni. Prima donna ad essere stata premiata con il Raymond Chandler Fulbright Award, Denise Danks, che solo adesso approda nelle librerie italiane è invece da tempo solidamente affermata nel Regno Unito per i suoi romanzi e per la sua attività di sceneggiatrice. Al centro di questo Phreak vi sono gli intrighi e i delitti perpetrati nell’ambito di una spietata guerra fra bande di criminali in cui Georgina Powers, giornalista informatica della rivista ‘Technology Week’ e protagonista di altri cinque romanzi della Danks, tutti finora inediti in Italia, incappa partendo da un’indagine giornalistica su un traffico di telefoni cellulari clonati (i phreak del titolo sono appunto gli hakers telefonici). A dominare incontrastata la narrazione è la voce narrante della protagonista. Discretamente dedita all’alcol e agli stupefacenti, oltre che alla buona tavola e al sesso, l’amorale e sarcastica Georgina Powers ruba per se tutta la scena che riempie con la sua vita sregolata e il suo umorismo tagliente, con il suo coraggio incosciente e con la sua fondamentale generosità. Intorno a Georgina la Danks costruisce con bravura un demi-monde di personaggi in cui trovano spazio Tony Levi, un ex pugile ed ex amante di Georgina (più ex pugile che ex amante), il detective Duggan un ambiguo poliziotto di quelli con ‘le viscere saldamente ancorate al suo cuore d’acciaio’, un caporedattore in crisi sentimental – gravidica e la sua antipatica amante fanatica della macrobiotica. Ma a scolpirsi nella memoria del lettore sono soprattutto le figure dei pirati informatici con il loro universo di macchine e di codici. È un mondo fondamentalmente oscuro, rischiarato soltanto dalla debole luce dei monitor, quello che la Danks immagina per loro mentre li fa scivolare come ombre su un tracciato in cui la rete di strade dell’East End londinese si confonde e si sovrappone alla rete di Internet. Un mondo in cui, protette dallo scudo dei modem, identità che non sono mai certe si nascondono dietro falsi nomi e falsi pensieri. Identità false a cui é concesso però di vivere in eterno mentre entità vere e materiali, di alberi, di animali e di uomini, vengono travolte e uccise senza ricevere una seconda possibilità. Marcella Musacchia, Prometheus, 23/6/2003
Georgina Powers, giornalista informatica free-lance, sta investigando su un traffico di cellulari clonati nell’East End di Londra. Le cose però si complicano quando la sua principale fonte, il giovane hacker Abdul Malik, viene ritrovato con il collo spezzato in fondo a un cassonetto della spazzatura. E come se non bastasse, ha uno sbaffo del suo rossetto sulla T-shirt. Sospettata dalla polizia per la morte del ragazzo, minacciata da una banda di gangster bengalesi che vuole sapere a ogni costo cos’è successo ad Abdul, Georgina è costretta a chiedere aiuto a un suo vecchio amante, Toni Levi, ex pugile e proprietario di night-club dalla dubbia reputazione, per riuscire a venire a capo di quella che si rivelerà essere una guerra tra bande combattuta senza esclusione di colpi tra il cyberspazio e il mondo reale. Grazie a una approfondita conoscenza del mondo delle nuove tecnologie, alle atmosfere cupe e inquietanti in cui sono immersi i suoi romanzi e alla felice creazione del personaggio di Georgina Powers, una giornalista sexy e amorale, che non disdegna alcol e droghe e dalla vita sentimentale disordinata, Denise Danks si è guadagnata un posto di primo piano sulla scena del noir contemporaneo. Drive magazine, 2003